lunedì 25 febbraio 2019

Riflessioni sulle elezioni regionali sarde 2019


Alcune brevi riflessioni sui risultati delle elezioni regionali 2019.  Il 53% dei  Sardi recatisi alle urne  votano in massa  gli Italioti (così chiamava Cicitu Masala i politici Sardi dipendenti dai vertici di partito di Roma) Solinas, Zedda e Desogus, mentre gli indipendentisti Maninchedda, Pili e Murgia non racimolano che un misero 7% complessivo. Le mie riflessioni portano il punto interrogativo perché vogliono essere degli spunti per un ragionamento.
Prima riflessione: Ma il neo-governatore Solinas sarà capace di governare nell'interesse dei Sardi, visto che la volata elettorale gliel'ha tirata Matteo Salvini?
Seconda riflessione: Ma come hanno fatto, e soprattutto perché,  i mass media hanno acceso i riflettori sui primi tre classificati durante tutta la campagna elettorale, mettendo in ombra i Maninchedda, i Pili e i Murgia? Cosa, e soprattutto chi c'è dietro queste campagne elettorali e dietro questa montagna di voti espressi in loro favore? Mi chiedo se non ci sia qualche sorta di collegamento, oppure un denominatore comune  tra il voto favorevole alla Brexit del 2016, le elezioni di Trump alla Casa Bianca del 2017 e queste elezioni regionali del 2019.
Terza riflessione: Ma se gli indipendentisti Maninchedda, Pili e Murgia si fossero uniti sotto una sola bandiera e avessero gridato a Roma la nostra rabbia di Sardi stanchi di essere presi per i fondelli dai partiti romani, il 47% dei Sardi che hanno disertato le urne sarebbero andati invece a votare?
Quarta e ultima riflessione: Che ruolo ha giocato la protesta dei pastori in questa tornata elettorale?