Dopo il caffè andò a ripescare il quarto volume della sua Storia del Teatro della Garzanti e, sdraiato sul divano, si concentrò su Arthur Schnitzler.
Scoprì che l’ultimo film di Kubrick, un regista che aveva apprezzato molto in gioventù, e che avevano da poco ripassato in prima assoluta TV, era stato tratto da un romanzo dell’autore viennese ‘Doppio sogno’; lo stesso commediografo della ‘Giovane Vienna’ che a suo tempo scandalizzò i benpensanti suoi contemporanei con ‘Girotondo’, il dramma in programmazione al Teatro Massimo, che la sua amica Luisa Levi lo aveva invitato a vedere all’indomani.
Il commissario De Candia amava molto il teatro; sicuramente più del cinema; suo padre era stato abbonato per una decina d’anni, alla rivista ‘Il Dramma’, il quindicinale che Lucio Ridenti, alias Ernesto Scialpi, aveva diretto sino alla fine degli anni sessanta; su quella rivista, sin da ragazzo, si era fatto una certa conoscenza del teatro di prosa italiano in auge negli anni a cavallo tra il cinquanta e il sessanta, familiarizzandosi con i grandi interpreti di quegli anni: Gino Cervi, Ernesto Calindri, Paolo Stoppa, Andreina Pagnani, Paola Borbone, Emma e Irma Gramati, lo stesso Vittorio Gassman (poi transitato con successo al cinema); ma poi, grazie alla moglie, melomane competente e appassionata, l’opera, per un certo periodo, aveva preso il sopravvento sulle altre forme di spettacolo e il teatro era rimasto relegato nei ricordi in bianco e nero della televisione e in quelle riviste quindicinali.https://www.ibs.it/al-di-delle-evidenti-apparenze-libro-ignazio-salvatore-basile/e/9788898981823
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