sabato 26 maggio 2018

The story of Mr Winningoes - 3



I travelled at first through the United States and Canada, then I went to Australia and New Zealand. After I visited Europe, without never finding the courage to return to my country. Tired of the European Countries, among which I mostly liked Italy, I departed to India and finally, always curious of new lands, I went to Africa.

Neither women, neither alcohol, nor drugs not even the vices which I was devoted in those years succeeded in cancelling my bitter memoirs, until one day, while I was sojourning in Kenya, I fell ill, prey of strong fevers. Not a lot, then I gave, to live or die, but the Fate, had evidently planned  that I survived, so that the programs could be realized, whose I will have the honor and the pleasure to communicate to you. Revealed therefore from the illness, I returned to America aiming however to south, that I had not visited yet.

Going up again homeward, I stayed for a long time in Mexico, that not little fascinated me. By then,  I had satisfied my world's curiosity, so I preferred to  take over again my studies, more assidously  than before. I was akin of all: medicine, biology, physics, mathematics, chemistry, hidden sciences, illusionism, magic arts, engineering, electronics, astrology, philosophy, astronomy, sociology, anthropology, theology, ethnology, history, juridical, economic and political sciences and every other thing attracted my mind curious of reaching new knowledge.
3. to be continued...If you want to read more of this please go through the link: https://kdp.amazon.com/self-publishing/edit-book/one?digitalItemId

Aldo Moro il Professore - 4


Del libro di Balzoni inoltre mi ha colpito il grande spazio che l"autore dedica agli umini della scorta di Moro ed in particolare a Oreste Leonardi, il maresciallo capo-scorta che seguiva lo statista pugliese dappertutto; e che tentò di proteggere Moro facendogli scudo col suo corpo. 
Grandi uomini e grandi italiani questi valorosi carabinieri, mai considerati e valutati abbastanza; figli di un'Italia povera e onesta, l'Italia delle sane radici della provincia, sempre nell'ombra,  ma rotelle indispensabili del complesso meccanismo di servizi che si chiama stato apparato e che é necessario al benessere della comunità . 
I falchi corrotti della P2, i veri giudici dell'uccisione di Moro, complici degli efferati esecutori delle brigate rosse, tentarono di farsi scudo coi corpi di quegli eroi per giustificare la loro ingiusta sentenza di morte e il loro rifiuto di trattare coi brigatisti la liberazione di Moro. 
Con il loro rifiuto di trattare coi brigatisti è come se avessero vano il loro sacrificio. E li hanno uccisi una seconda volta.
Dietro la ragion di stato, altro scudo ignobile dei maggiorenti democristiani,  si celava in realtà la voglia di eliminare per sempre un avversario politico per loro troppo grande e la meschina soggezione agli Stati Uniti che faceva di loro e dell'Italia una repubblica delle banane. 
4. Continua...

mercoledì 9 maggio 2018

Dalla Sicilia al Piemonte con Giuseppe Garibaldi








Capitolo Secondo

 

-         “ Attaccabrighe, donnaiolo e giocatore! Ecco chi è l’uomo che aspira alla mano di nostra figlia Luigia! Hai capito, Margherita? Lo hai capito?”

 

Donna Margherita guardò senza apparente emozione il viso alterato dalla collera di suo marito. Dopo trent’anni di matrimonio, avendo imparato a conoscerlo, decise di lasciarlo sfogare fino in fondo. Tuttavia trovava ancora simpaticamente buffa quella  sua intonazione  spiccatamente piemontese che nei momenti di ira sembrava ancora più accentuata.

 

- “ E senza contare che è pure siciliano ed ex-garibaldino!” - . L’ avvocato Stranio si fece cadere sulla sedia con un’enfasi teatrale, frutto di una abilità drammaturgica che gli derivava più dalla sua frequentazione delle aule giudiziarie che da un effettivo sconforto per le notizie che quel biglietto riservato gli aveva recapitate.

 

Donna Margherita lesse quelle poche righe vergate sul foglio che il marito le aveva allungato. Gli epiteti poco lusinghieri erano riferiti naturalmente al Capitano Gaspare Nicolosi. E a chi altri, se no? Nessuno prima dell’ufficiale siciliano aveva mai chiesto la mano della loro primogenita Luigia. Anche lei si sedette sul bordo di una delle due sedie, dal lato opposto della scrivania.  Per guadagnare ancora qualche secondo fece finta di leggere, ma voleva solo guadagnare un po’ di tempo necessario a  studiare la migliore strategia.

 

Il titolo nobiliare lo aveva acquisito dopo il matrimonio con Sebastiano Stranio che, appartenendo ad una delle più antiche famiglie di proprietari terrieri del Monferrato, era stato nominato Cavaliere e Nobil Homo della Corona di casa Savoia, con diritto a fregiarsi del titolo nobiliare per sé,   per la sua legittima consorte e per il primogenito maschio. Diritto, al quale, invero, l’Avv. Stranio, in un periodo in cui si faceva commercio perfino dei titoli nobiliari, non faceva ricorso se non nei documenti e nelle ricorrenze ufficiali, preferendo utilizzare nella quotidianità il titolo di avvocato, che pur gli spettava, dato che era un apprezzato legale del Foro Regio Riunito di Asti e di Alessandria.

 

Margherita era discendente per metà da una famiglia della ricca borghesia mercantile genovese e per l’altra metà, in linea materna, da una agiata famiglia di Tortona.

Dai suoi avi aveva ereditato il senso pratico degli affari, che  aveva intelligentemente trasfuso nella gestione dei rapporti dentro e fuori la casa, insieme ad una maggiore prospettiva nella visione del mondo che, al contrario di quanto accadeva a suo marito, non era circoscritta dai confini del vecchio Regno di Sardegna o, peggio ancora, da quelli dell’ancor più antico Ducato di Savoia. E naturalmente non nutriva alcun pregiudizio sui siciliani e sugli ex-garibaldini. Ma questo si guardò bene dal dirlo. Decise di partire da lontano.

 

-         “ Bella questa grafia! Di chi è?”- chiese restituendo il foglio.

-         “ Del figlio del mio compianto fratello Oddone, il giovane Bartolo Stranio, quello che sta prestando servizio proprio qui ad Alessandria,  nel  Primo Battaglione del 48.mo Reggimento Piemonte Fanteria, lo stesso dove è stato inserito questo capitano Nico non so che!”

-         “ Nicolosi” – disse pazientemente Donna Margherita.

-         “ Appunto!”- interloquì l’avvocato Stranio, ricordandosi che il nipote gli aveva raccomandato nel P.S. della missiva riservata di distruggerla  subito dopo averla letta. Gettò la lettera sul fuoco che ardeva nel camino. Le fiamme l’avvolsero in un famelico e repentino  boccone.

-         “Il capitano Nicolosi “ – riprese Donna Margherita  con non curanza, avvicinandosi  al  fuoco che il marito aveva cercato di ravvivare, approfittandone per disperdere i residui della recente combustione – “ è però  in forza al Secondo  Battaglione!”

-         “ E che significa? Gli ufficiali frequentano tutti lo stesso Circolo ed agiscono sotto lo stesso Comando!”

-         “ Ma è arcinoto a tutti che tra gli Ufficiali del Primo e del Secondo Battaglione del 48.mo Reggimento Piemonte Fanteria non è mai corso buon sangue!” – replicò Donna Margherita, che non aveva svolto studi specifici in materia militare, ma vi sopperiva con una discreta conoscenza dei resoconti salottieri femminili, cercando di smussare i toni del discorso.

-         “ State cercando di insinuare che un giovane della casata Stranio può aver confezionato delle baggianate per infangare ingiustamente un collega ufficiale di reggimento?” – ruggì pericolosamente l’avv. Stranio.

-         “ Caro, hai presente la contessa Eleonora Chivasso Canavese?” – Donna Margherita si rese conto subito che era meglio cambiare strategia.

-         “La moglie del conte Edoardo Canavese?” – domandò l’avvocato Stranio con uno tono di voce improvvisamente più dolce.

 

I conti Canavese erano di casa dagli Stranio. Il conte Edoardo era compagno di caccia dell’avvocato e la contessa Eleonora faceva parte con Donna Margherita del Gruppo Cittadino delle Dame di Carità di San Vincenzo. Inoltre i conti Canavese avevano battezzato il loro ultimogenito e unico maschio Giacomo.

 

-         “ Sì, proprio lei! Luigia le ha chiesto, in via riservata, di prendere informazioni ed Eleonora conosce personalmente l’ufficiale attendente  in prima del Comandante del  Reggimento  Piemonte Fanteria! Non è una fortuna?”

-         “ Già, bella fortuna! Se  questo è il risultato della tua educazione a nostra figlia! Ma quando mai s’è visto che una brava figlia prenda una simile iniziativa senza interessare prima i suoi genitori?”

Se non altro è tornato al tu” pensò rincuorata Donna Margherita, che sapeva come quel “voi”, che  suo marito aveva imparato ad usare da suo padre nei momenti in cui occorreva  rimettere al posto loro le donne, fosse l’emblema di un estremo disappunto. Adesso, invece, il rimprovero che suo marito le aveva mosso sull’educazione della figlia celava, dietro il tono burbero, una bonaria e rassegnata accondiscendenza.

 

-“ Oh, caro, non te la prendere! Non sono più i nostri tempi. Oggi, anche le figlie femmine, cercano di affrancarsi quanto più possono dal ruolo di subalternità! Del resto, se venisse confermata la predisposizione al gioco del pretendente di nostra figlia, sarei la prima io ad imporle il distacco più radicale di ogni pensiero che lo  riguardi. Mi preoccupo del gioco e non delle brighe, perché  quando un vero uomo dovesse accasarsi, le brighe diventano ricordi da ragazzi. Quanto alle  donne, poi, un uomo, se non va dietro alle donne mentre è libero e solo, che razza di uomo sarebbe mai? Anche tu, Sebastiano Stranio, prima di prendermi in sposa, puoi forse negare di essere andato dietro alle donne?”

 

L’avvocato Stranio sembrò convinto dalle parole che la  moglie, con grande garbo femminile, le aveva rivolto, o quantomeno ne sembrò placato. Non volle tuttavia cedere le armi senza un’ultima battaglia.

 

-         “ E cosa farai se ti confermeranno  che si tratta proprio di un siciliano e, per di più, di un ex- garibaldino?”

-         “ Ma Sebastiano caro, se il nostro amato sovrano Vittorio Emanuele II°,  ha deciso di inserire gli ex-garibaldini nei ranghi dei suoi migliori reggimenti, proprio noi sudditi dovremmo ribellarci? E non ha forse detto, Massimo d’Azeglio, che dopo aver fatto l’Italia, occorre fare gli Italiani?”

-         “ Eh, già! E tu gli Italiani del Marchese d’Azeglio li vuoi iniziare a fare in casa nostra?”

-         “ E perché no? “ – rispose Donna Margherita imitando il tono giocoso del consorte.- “ E non ti scordare, infine, che Luigia ha già ventuno anni suonati! Vuoi forse che tua figlia maggiore resti zitella, mentre le  sorelle minori saranno già maritate e con prole?”

 

L’avvocato non ebbe nulla da replicare e sua moglie si licenziò con un bacio e con un leggero inchino, che abbozzò quando era già sulla porta. Quell’ultima considerazione si dimostrò decisiva, almeno per decidere se valutare o meno la proposta matrimoniale del capitano Gaspare Nicolosi da Mazara del Vallo di Sicilia, di stanza ad Alessandria, nel 48.mo Reggimento Piemonte Fanteria.

 

 

 

 

 

lunedì 7 maggio 2018

Genealogia del Cristo secondo Matteo



VV 1-17

Se tutti i nomi tu intendi  imparare
Contane dieci da Adamo a Noè;
poi altri dieci da Sem sino a Tare;

quattordici sino a Davide re
ne conterai partendo da Abramo,
ma bada che Admin in Matteo non c’è!

Davide ancora come albero e ramo
Conteggia nella successiva schiera,
segui con Salomone e Roboamo

sempre in Matteo e alla stessa maniera
trovi Abia e Asaf sino a Giosia.
Quindi, in conclusione, con sicumera

Gli altri  quattordici da Ieconìa,
il re barbaramente deportato
sino a Gesù di Giuseppe e Maria!

L’elenco in San Luca è invece impostato,
come già abbiamo  detto al lettore,
così: dal fondator del Davidato

quarantadue son pria del Redentore
che puoi dividere sempre per tre:
il primo gruppo, ne avrai poi sentore,

inizia con Natàm, l’altro con Er;
l’ultimo alfine da Maàt conduce
ancora sino a Gesù Cristo Re!!!




 Se vuoi leggere di più clicca sul link sottostante

https://www.amazon.it/dp/B019VJ61IK