venerdì 6 ottobre 2023

Delitto al Quadrivio - 5

 


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Capitolo Secondo

Come ogni mattina, anche quel lunedì, il commissario Santiago De Candia, lungo il percorso che da casa sua, in via Monteverdi, lo conduceva alla Questura, fece una breve sosta all’edicola di Largo Gennari.

Checco gli allungò subito i due soliti quotidiani, piegati in quattro: La Stampa e L’Opinione.

Checco, come tanti cagliaritani, chiamava il quotidiano cittadino “l’Opignone”; il commissario, nonostante fosse nato in Sardegna, non aveva ancora  capito se si trattasse di un difetto  di pronuncia oppure di un vezzo.

La seconda sosta, più lunga, era quella al Bar di Tonio, il Caffè Intilimani, come recitava l’insegna, unendo in una sola locuzione il nome composto di un famoso gruppo musicale cileno degli anni ’70 da cui, verosimilmente, il fondatore del locale aveva preso ispirazione.

Seduto al suo solito tavolino, in fondo al locale, mentre provava a sorseggiare il suo cappuccino bollente e senza schiuma, aveva aperto l’Opinione. A prescindere dal nome, il quotidiano regionale si faceva apprezzare soltanto per la sua cronaca (per le opinioni, quelle vere, lui preferiva la Stampa di Torino, sulla quale si era orientato dopo tanti anni passati a formarsi sulla Repubblica).

A tutta pagina vi era la notizia dell’omicidio del Quadrivio. Santiago De Candia si immerse nella lettura del lungo articolo, dimenticando per un po’ il suo cappuccino.

continua...

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